Durante il  lockdown della scorsa primavera la Didattica a Distanza per le prime sembrava un’ impresa molto ardua, ma con tanta fantasia e grazie alla bella collaborazione tra famiglie e insegnanti, attraverso  videolezioni registrate, incontri su zoom per correggere i compiti e “aperizoom” in cui si giocava e  si faceva merenda insieme, si è rivelata un’esperienza difficile ma molto formativa.

In quel periodo alcuni genitori avevano sentito l’esigenza di far presente a noi insegnanti che i loro figli, costretti a trascorrere molto tempo da soli e a rinunciare alla bella abitudine di vivere alcune ore della giornata immersi nel gruppo, risultavano come bloccati nell’ esternare le loro emozioni e ciò che il drastico cambiamento di vita determinava in loro. 

Abbiamo pensato, pertanto, ad una sorta di “terapia d’urto” cioè di organizzare a distanza una “Caccia al tesoro delle emozioni”. Per prima cosa abbiamo spiegato ai bimbi che nelle videolezioni dei giorni successivi avrebbero dovuto “scovare” gli indizi ovvero domande a cui rispondere riguardanti le emozioni provate in quel periodo: Una ricerca in se stessi di rabbia, tristezza, felicità e paura.

I bambini sono stati invitati a rispondere illustrando i loro sentimenti nel “diario delle emozioni” e a realizzare un video in cui, travestiti da pirati, comunicavano ciò che avevano scritto secondo una personale interpretazione. Naturalmente questi video sono stati inviati alle maestre che li hanno organizzati in una raccolta.

In occasione degli “aperizoom”  i video dei piccoli protagonisti sono stati visti insieme dal gruppo classe e commentati dai bambini con la direzione degli insegnanti. 

È stato bello vedere come entrambe le classi abbiano accolto con grande entusiasmo questa iniziativa  che ha consentito di ricorrere al travestimento che ha consentito ai piccoli di rivelare liberamente dal profondo le emozioni di ciascuno.

Ci si è accorti che questa caccia al tesoro ha assunto, per così dire, una funzione catartica, liberatoria per i bambini che inconsapevolmente, nel gioco sono stati aiutati a scaricare le tensioni accumulate a causa di un’esperienza di vita decisamente singolare e anomala: il lockdown.

La “ciurma”, alla fine, è riuscita a trovare l’agognato tesoro anche se nessuno sapeva in che cosa consistesse.

Ogni bambino ha capito che il vero tesoro è proprio lui con i suoi sentimenti, le sue emozioni e con tutto il suo essere: questo è il valore inestimabile più importante di qualsiasi altra moneta o pietra preziosa.

A ricordo dell’esperienza ogni bambino  ha ricevuto dalla maestra una scatolina contenente monetine e pietre preziose, ma con una particolarità…all’interno del coperchio vi era uno specchietto che, all’apertura,  ha riflesso il volto di ogni bimbo a riprova del fatto che il tesoro contenuto non era altro che lui.

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio, Salmo 138

Gli insegnanti di seconda

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