Don Bosco oggi… nel giorno dedicato alla celebrazione e alla festa per gli innumerevoli doni che il carisma di don Bosco, nel solco vivo dell’esempio salesiano, ci ha lasciato, ecco alcuni pensieri e condivisioni da parte dei ragazzi della scuola secondaria. Se parliamo della passione educativa e del dono di sè, come voleva don Bosco, tra le persone più gettonate c’è senz’altro lei, la prof Enrica Ruozi, che sentiamo ancora viva e presente nella nostra scuola e nei nostri cortili!
Alcune risonanze:
Nella Ruozi vedo don Bosco, perché lei metteva noi ragazzi al primo posto facendoci ridere e scherzando con noi. Lei c’era sempre per noi e ci voleva bene quasi più di quanto volesse bene a se stessa, dedicando tutto il suo tempo per noi. (Sofia F.)
Io riconosco molto di don Bosco nella prof. Ruozi, perché per me lei, come don Bosco per i suoi ragazzi, è stata un punto di riferimento importante nei due anni in cui l’ho conosciuta. Riconosco tanti aspetti di don Bosco in lei: la sua simpatia, la sua inclinazione a scherzare sempre per farci sorridere e farci apprezzare le materie che insegnava; il fatto che cercasse continuamente di avvicinarsi a noi, alla nostra realtà di ragazzi… ma anche la sua irrefrenabile voglia di vivere e di godersi la vita. (Alice)
Penso di aver trovato le caratteristiche di don Bosco nella prof. Ruozi, negli anni in cui ha fatto parte della mia vita e dei miei compagni. Credo che questo incontro mi abbia avvicinata a Dio e a don Bosco. La prof. è stata in grado di trasmettermi la voglia di vivere e di essere felice cercando la felicità con il suo aiuto e quello di Dio. (Ludovica Z.)
La prof. Ruozi mi ricorda molto don Bosco perché si impegnava e dava tutto di lei per i ragazzi (Tommaso)
…Anche lei come don Bosco dava molti buoni insegnamenti (Davide)
…Stessa voglia di vivere e di far vivere gli altri come don Bosco. Era sempre disponibile e aiutava sempre quelli in difficoltà. Era come una madre per tutti (Ludovica R.)
…Era la perfetta incarnazione dello spirito salesiano. Con la sua infinita voglia di vivere, riusciva a contagiarci e a farci sorridere anche nei momenti più difficili. E sono sicuro che questo lo facesse anche con altre persone al di fuori della scuola. Nonostante adesso non sia più qui con noi, ci ha lasciato un segno grazie al quale potremo ricordarci di tutto il bene che ha fatto, proprio come don Bosco. (Pietro)
…Nonostante la sofferenza dentro di lei, cercava sempre di sorridere e di non mostrare la parte più sofferente di lei. (Amelia)
…ci faceva capire che se hai un obiettivo riesci a portarlo a termine, impegnandoti e credendo in te stesso fino alla fine (Samuele)
…lei aveva sempre quella forza di volontà come lui, sempre quella voglia di fare; aveva sempre delle idee fantastiche. (Cecilia)
…lei nonostante la sua malattia era sempre felice e allegra e non mollava mai. A me personalmente attaccava la sua voglia di vivere, la sua felicità. Io, con il carattere che ho, non sarei mai riuscita ad essere come lei. La sua felicità la trasmetteva a tutti! (Sofia B.)
Alcune immagini che ci richiamano don Bosco…
PANE E SALAME
Quando pensiamo a don Bosco, ci viene subito in mente la famosa merenda di pane e salame. Era ed è ancora uno spuntino semplice, ma buono! Pasto pomeridiano che tutti conoscono. Nutriente ed equilibrato.
Questo cibo nella vita di don Bosco è stato talmente importante, amato e conosciuto, che anche dopo 200 anni nelle scuole salesiane come la nostra, questo spuntino va avanti da anni ed è amato da tutti gli studenti.
ACQUA
(Mattia B., Irene, Alberto, Jacopo, M. Chiara)
Abbiamo scelto per rappresentare don Bosco l’acqua: un elemento fondamentale per il continuo della specie umana, un po’ come don Bosco era per i suoi ragazzi, fondamentale!
Inoltre l’acqua dopo un temporale non è più limpida e trasparente, resta opaca, impenetrabile agli occhi. Anche i ragazzi di don Bosco pensiamo siano come l’acqua: abbandonati nella Torino dell’800, senza una casa e un lavoro, si sono ritrovati “torbidi” dentro, con il cuore sporco, ma pur sempre con il desiderio di libertà e spensieratezza, che poi don Bosco ha saputo donare loro.
(Sofia A, Matilde, Cristian, Salvatore)
